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Eco-edilizia in terra

La cantina La Raia con le sue pareti in pisè progettate dall’architetto Martin Rauch (un pioniere in materia) è tra le opere in terra cruda citate nella presentazione che Dominique Gauzin-Müller, curatrice di Terra Award, fa per la mostra che ha generato un premio internazionale di architettura e relativo libro (edizioni Museo/CRAterre 2016). Le costruzioni in adobe, blocchi di terra e paglia, argilla impastata o terra battuta appartengono al sapere millenario degli esseri umani in molte parti del Pianeta. Come testimonia l’esposizione itinerante ospitata durante il Salone del mobile 2017 alla Fabbrica del vapore (terra-award.org). Tralasciata per decenni in favore di materiali più economici e industrializzati, la terra cruda sta tornando negli ultimi anni protagonista di un processo di riscoperta nell’architettura contemporanea, legata sempre più ai temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica. «La terra ha un grosso potenziale per migliorare il nostro presente e per costruire il futuro», sostiene Martin Rauch presentando il suo lavoro a La Raia. «La traspirabilità dei muri in terra consente di realizzare edifici privi di condense, con una capacità di regolazione dell’umidità dell’aria. L’inerzia termica della terra cruda, cioè la sua capacità di accumulo del calore e l’alto coefficiente di isolamento termico, permettono di risparmiare sui costi di gestione del riscaldamento. La totale assenza di inquinanti indoor, inoltre, la rendono adatta alla costruzione di ambienti salubri per abitare, lavorare, conservare alimenti. In questo senso, il materiale scelto per la cantina La Raia ha un effetto molto positivo sul mantenimento del prodotto. L’uso congiunto alla terra di materiali quali legno, vetro, ceramica e cotto rinnova e sviluppa la tecnica da noi adottata, per un’architettura innovativa che fa da ponte tra passato e presente e da rampa di lancio per il futuro».

Giuliana Zoppis