Da un’antica tecnica costruttiva, ecologica e sostenibile, un dialogo tra passato e contemporaneo e un segno distintivo nel paesaggio del Gavi: il sorprendente mondo della terra cruda

Da un’antica tecnica costruttiva, ecologica e sostenibile, un dialogo tra passato e contemporaneo e un segno distintivo nel paesaggio del Gavi: il sorprendente mondo della terra cruda.

Il paesaggio della Raia non è solo determinato dalla natura spontanea e coltivata, ma anche dagli edifici, la casa padronale, le case coloniche abitate dai contadini, l’antico Borgo Merlassino, la Locanda, un tempo stazione di posta e naturalmente la cantina, realizzata in buona parte in terra cruda. La tecnica costruttiva in terra cruda, il cosiddetto pisé, è antica e tipica del novese, l’area del basso Piemonte in cui si trova La Raia. La terra viene utilizzata sempre di più come materiale della bioedilizia per le sue caratteristiche ecologiche. La prima è la buona traspirabilità, che consente di realizzare muri privi di condense, unita alla capacità di regolazione dell’umidità dell’aria, nel caso in cui sia troppo secca o troppo umida e alla totale assenza di inquinanti indoor, che la rendono adatta a realizzare ambienti salubri. Per tutti questi motivi l’abbiamo scelta per la realizzazione, nel 2003, di una parete della nostra cantina affidando il progetto all’architetto e costruttore austriaco Martin Rauch, uno degli esperti internazionali di questa tecnica. Il muro in pisé della Raia è lungo 30 metri e alto cinque, l’opera più imponente in pisé realizzata in Italia. Anni dopo la ristrutturazione della cantina, durante il restauro filologico di Borgo Merlassino, un borgo contadino al confine nord della Raia, sono emerse ampie parti dell’edificio centrale realizzate in pisé e che abbiamo conservato. E abbiamo deciso che anche il nostro cru si sarebbe chiamato Gavi Pisé!

Tenuta Cucco

Tenuta Cucco si trova in Serralunga d’Alba, in Piemonte ai piedi del famoso castello del 1300 dal quale si domina l’intera area delle Langhe albesi. Il nome dell’azienda rimanda all’altezza, appunto il “cucco” in dialetto locale, la sommità della collina dove si trova Vigna Cucco, il vigneto più antico.

Serralunga è considerata la più importante tra le zone del Barolo per la peculiarità dei prodotti enologici, tra i più longevi, per l’antichità dei suoi impianti e per il favorevole microclima dovuto all’altezza dei vigneti. In particolare, la Vigna Cucco, da cui proviene il Barolo Riserva, è una vigna simbolo di Serralunga, già riconosciuta nella Carta del Barolo di Renato Ratti. Si trova all’interno della sottozona Cerrati, un cru proposto sul mercato solo da Tenuta Cucco. La sua peculiarità risiede nell’altezza delle viti, impiantate a circa 400 metri sul livello del mare, una posizione in cui calcare e tufo, tipici di questa terra, sono presenti in massima concentrazione e in superficie, conferendo alle uve la loro distintiva abbondanza di tannini e polifenoli.

Il terreno calcareo-argilloso poggia sulle Arenarie di Diano formatesi più di 10 milioni di anni fa. Poco profondo, con marne affioranti a causa dell’elevata erosione nei versanti meglio esposti, permette di ottenere vini di elevata struttura, complessità e soprattutto longevità, al punto che il Nebbiolo di questa zona è considerato in assoluto il miglior Nebbiolo da invecchiamento.

Gli altri vigneti dell’azienda sono localizzati nella sottozona Bricco Vughera. Gli ettari complessivi dell’azienda sono 12,5, nei quali si producono tutti i più noti vini rossi piemontesi: Barolo, Dolcetto d’Alba, Langhe Nebbiolo, Barbera d’Alba oltre al Langhe Chardonnay.

Come già avvenuto per La Raia, la famiglia Rossi Cairo ha introdotto il metodo di coltivazione biologica nei 13 ettari di vigneti di Tenuta Cucco, certi che questa modalità possa ulteriormente valorizzare uno dei territori più famosi al mondo.