| Una vita bio

Nuovo senso alle cose

“Kintsukuro” è la parola giapponese che indica la pratica di riparare oggetti in ceramica usando oro liquido nelle crepe: da un oggetto rotto se ne ottiene uno unico e prezioso, che segnala come la bellezza possa stare anche nelle imperfezioni. La metafora introduce bene un’esperienza bresciana di cooperazione sociale, CAUTO, che dal 1995 riunisce e potenzia realtà in grado di prevenire la produzione dei rifiuti grazie a nuovi cicli di utilizzo (dagli alimenti alle attrezzature ospedaliere), di rimettere in circolo tonnellate di vestiti che sarebbero diventate stracci da smaltire e di favorire l’educazione ambientale. «CAUTO raccoglie ciò che il sistema economico rompe e scarta e lo trasforma in un oggetto inedito usando come collante il lavoro che offre alle persone», spiega Francesca Paini, consigliere regionale di Federsolidarietà Lombardia. I numeri di CAUTO, oggi: 3 milioni di alimenti recuperati; 35 isole ecologiche gestite in 31 Comuni della provincia di Brescia; 25mila cittadini informati e sensibilizzati; 20mila tonnellate di materiali raccolti, trasportati e differenziati ogni giorno; 30mila il numero di alberi equivalenti all’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici installati; 100mila i milioni di litri d’acqua risparmiati per aver evitato lo smaltimento di alimenti, indumenti, oggetti, materie cauto.it

Giuliana Zoppis